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Comune di Bari - Cassa Prestanza: nuovo Comunicato Stampa


SI VA ALLA MOBILITAZIONE. CONVOCATO PER IL 22 OTTOBRE IL TAVOLO IN PREFETTURA. PARTONO LE ASSEMBLEE SU TUTTI I POSTI DI LAVORO


Bari, 14 ottobre 2021 - Comune di Bari


Il testo del Comunicato Stampa Unitario:


Per la Cassa Prestanza ci si prepara alla mobilitazione. Il prossimo 22 ottobre è convocato il tavolo in Prefettura, dopo che il Comune di Bari ha chiesto il rinvio di una precedente convocazione trasmessa dalla Prefettura per un incontro che era programmato per la giornata odierna.


Ancora una volta l'Amministrazione Comunale non mostra la giusta attenzione su una vertenza che interessa oltre 1.400 persone, tra lavoratori e pensionati del Comune di Bari, e che potrà avere serie ripercussioni sull'erogazione dei servizi alla cittadinanza solo perché nel corso degli anni le diverse amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo non hanno monitorato e controllato l'andamento della Cassa.


Le responsabilità delle amministrazioni comunali sono evidenti e non regge la tesi sostenuta dal Comune di Bari che cerca di far passare la Cassa Prestanza alla stregua di una associazione non riconosciuta costituita tra lavoratori dipendenti del Comune di Bari, perché non è così. I fatti dimostrano che la Cassa è stata voluta e costituita dal Comune di Bari nel 1924 per un interesse pubblico e per fini mutualistici dovuti alla grave crisi economica del tempo, con un atto amministrativo. Non solo, ma a differenza di qualsiasi associazione tra soggetti privati lo Statuto approvato dal Consiglio Comunale ha stabilito clausole che richiamano innanzitutto la responsabilità dell'Amministrazione Comunale per i ruoli rivestiti: dal Presidente della Cassa che è il Sindaco o suo delegato, alla nomina dei revisori dei conti, al Consiglio Comunale che approva i bilanci e le modifiche statutarie; ma anche fissando regole ben precise come la irrevocabilità dell'iscrizione alla Cassa che nulla ha a che vedere con lo status di associazione non riconosciuta.


In pratica il dipendente del Comune di Bari una volta che si iscriveva non poteva più tornare indietro sulla sua decisione e quindi era tenuto a versare obbligatoriamente ogni mese la propria quota stabilità dal Consiglio Comunale. Insomma, la verità è che sulla Cassa Prestanza le amministrazioni comunali non hanno adempiuto al loro compito e ora non possono essere i lavoratori e pensionati iscritti a pagarne le conseguenze, solo perché hanno avuto fiducia nel proprio ente, solo perché hanno sottoscritto l'adesione alla Cassa Prestanza, su cui sapevano che c'era il controllo da parte del Comune di Bari. Non è possibile che i lavoratori debbano veder sfumati i “loro risparmi”, che debbano assistere ad una procedura di liquidazione della Cassa che non permetta loro di recuperare tutte le somme che il Comune di Bari ha trattenuto mensilmente dalle loro buste paghe nel corso degli anni. È una conclusione che non può essere accettata e tra i lavoratori e pensionati iscritti alla Cassa monta la rabbia e la delusione, pronti a scendere in piazza per pretendere la restituzione di tutti i soldi versati. Non è assolutamente possibile che oltre 1.400 famiglie, tra lavoratori e pensionati, possano perdere il capitale versato.


Per questo è stato proclamato lo stato di agitazione e stiamo organizzando una grande manifestazione in piazza per il mese di novembre.

Al Prefetto, nell'incontro programmato per il prossimo 22 ottobre, chiederemo di intervenire e di interessare il Governo affinché si trovi la giusta soluzione per questi lavoratori e pensionati, anche per le ricadute sociali ed economiche che inevitabilmente ricadranno sulla Città se non si interviene tempestivamente.



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